Cgil ,Cisl e Uil hanno preparato un patto territoriale per la salute e la sicurezza sul lavoro che fra le novità propone la trasparenza della filiera produttiva a carico della committenza e un tavolo provinciale della prevenzione. Dopo la grande commozione per la morte in azienda dei due giovani operai Sabri e Luana, Cgil , Cisl e Uil hanno elaborato un patto territoriale per la salute e la sicurezza sul lavoro che hanno sottoposto a Confindustria Toscana Nord, Confartigianato e Cna. Tre le direttrici di cui si compone: istituzioni, contesti lavorativi e attori della previdenza partendo dalla base di due accordi già sottoscritti a livello nazionale con Confindustria.
La proposta interessa 45 mila lavoratori di 12 mila imprese, artigiane e industriali impegnate nel manifatturiero, nell’edilizia e nella logistica.
Tra le novità proposte quella della trasparenza della filiera a carico della committenza con la creazione di un coordinamento di filiera produttiva e l’istituzione di un referente della sicurezza di sito.
“Il distretto pratese è frammentato e scomposto in tante fasi che devono essere ricomposte anche per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori – ha spiegato Lorenzo Pancini segretario generale Cgil – il primo passo lo devo fare i committenti assumendosi la responsabilità di mettere in trasparenza la catena di fornitura e subfornitura, processo che la qualifica. Inoltre il valore aggiunto va ridistribuito all’ interno della filiera investendo in sicurezza e non scaricando l’onere esclusivamente sui terzisti. Gli infortuni sui luoghi di lavoro, infatti, raramente avvengono nei lanifici. Per quanto riguarda il referente di sito è una figura con il compito di fare da garante per la sicurezza tra più aziende simili. Penso ad esempio alla realtà dell’interporto”.
Istituzioni. Il documento chiede la creazione di un tavolo provinciale della prevenzione a cui fa sedere ance Rls, Rsu, imprese Asl e organi di vigilanza con l’obiettivo di ridare centralità all’ Inail attraverso la condivisione di banche dati finalizzate ai controlli. Altra proposta è inserire nei programmi scolastici dell’ultimo anno delle superiori l’insegnamento di una nuova materia: la sicurezza sui luoghi di lavoro con il coinvolgimento del sindacato.
Filiera. Oltre alla trasparenza di filiera e al responsabile di sito anche la presenza di un rappresentante della sicurezza in tutte le aziende a prescindere dal numero di addetti, la convocazione una volta all’ anno di convocare un incontro in azienda con i sindacati sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e potenziare gli organismi paritetici per agevolare buone prassi.
Un maggiore coinvolgimento del medico competente anche nella valutazione dei rischi, la formazione del datore di lavoro oltre che del dipendente, corsi di prevenzione anche per chi ha contratti a chiamata o di apprendistato e anche per i lavoratori stranieri, possibilmente nella loro lingua d’origine.
“Con questo patto – ha spiegato Rodolfo Zanieri coordinatore territoriale Uil – il distretto può fare un salto di qualità nella produzione e soprattutto è una strada per stanare le sacche di illegalità e ridare spazio a chi lavora in modo corretto”.
La proposta è stata inviata a Confindustria Toscana Nord, Cna e Confartigianato, ma i sindacati aspettano una risposta entro la fine di luglio: “Possiamo costruire insieme un percorso concreto – ha spiegato Marco Bucci segretario Cisl Prato Firenze – dove la sicurezza è un valore che si può produrre solo se si fa sistema”.
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